Comunità energetiche: per CNA necessario assegnare le risorse a tutte le imprese ritenute idonee

La CNA, con comunicato del 26 novembre 2025, denuncia l’inaccettabilità del drastico taglio delle risorse per le Comunità energetiche nei comuni fino a 50mila abitanti, ridotte da 2,2 miliardi a 795 milioni nell’ambito della rimodulazione del PNRR. La Confederazione ha inviato una lettera al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiedendo un intervento per garantire certezza e continuità alla misura, che ha suscitato forte interesse tra le piccole imprese. Sono infatti pervenute richieste per oltre un miliardo di euro, superiori alla nuova dotazione. CNA sollecita l’assegnazione dei fondi a tutte le imprese idonee che hanno presentato domanda nei termini. Inoltre, segnala gravi ritardi nelle connessioni: molte imprese non possono accedere al contributo del 40% perché prive dell’accettazione del preventivo da parte dei distributori. CNA chiede che il beneficio sia riconosciuto anche con il solo preventivo, evitando penalizzazioni dovute a inefficienze esterne.

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Bilancio UE 2026: focus su competitività, ricerca e sicurezza

Il Parlamento europeo, con comunicato del 26 novembre 2025, ha annunciato l’approvazione del bilancio UE 2026 (192,8 miliardi in impegni e 190,1 miliardi in pagamenti), con 419 voti favorevoli, 185 contrari e 53 astensioni. Grazie all’accordo con gli Stati membri del 15 novembre, sono stati ottenuti ulteriori 372,7 milioni di euro per priorità strategiche: ricerca (Horizon Europe +20 milioni), infrastrutture di trasporto ed energia (+23,5 milioni), protezione civile e RescEU (+10 milioni), mobilità militare (+10 milioni), gestione delle frontiere (+10 milioni), programma LIFE (+10 milioni), EU4Health ed Erasmus+ (+3 milioni ciascuno). Previsti anche incrementi per Vicino Sud (+35 milioni), Vicino Est (+25 milioni), aiuti umanitari (+35 milioni) e promozione dei prodotti agricoli (+105 milioni). Nonostante l’aumento imprevisto di 4,2 miliardi nei costi di indebitamento di NextGenerationEU, i programmi chiave saranno salvaguardati grazie al “meccanismo a cascata”. Resta un margine di 715,7 milioni per imprevisti.

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Fondoprofessioni: avviso n. 1/2026 per piani formativi

Sono due le decorrenze per la presentazione delle domande di finanziamento nell’ambito dell’avviso n. 1/2026 di Fondoprofessioni: 15 gennaio 2026 e 7 settembre 2026. Il bando finanzia piani formativi rivolti agli studi professionali e alle aziende aderenti al Fondo e stabilisce finalità, ambiti tematici, requisiti, criteri di valutazione e modalità di rendicontazione dei progetti formativi, introducendo un impianto metodologico fortemente orientato ai costi standard, alla misurazione degli apprendimenti e alla trasparenza dei risultati. Le risorse complessivamente stanziate ammontano a tre milioni di euro, ripartiti sui due sportelli di presentazione. Quali sono i temi definiti dall’avviso?

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Fondo indotto ILVA: come accedere ai contributi per le PMI

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato il decreto interministeriale 6 novembre 2025 che  disciplina il Fondo per le PMI dell’indotto ILVA. Il decreto definisce le regole per il sostegno alle imprese dell’indotto della società ILVA in amministrazione straordinaria. Le risorse finanziarie disponibili per la concessione degli aiuti di cui al decreto sono pari a 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027. Il contributo assume la forma del contributo a fondo perduto ed è concesso nei limiti delle risorse finanziarie disponibili. Possono beneficiare del contributo a fondo perduto le PMI, operanti sull’intero territorio nazionale, che hanno registrato nell’esercizio 2024, più del 50 per cento del fatturato nei confronti delle imprese che gestiscono gli impianti siderurgici della società ILVA S.p.A. in amministrazione straordinaria, attraverso la fornitura di beni o servizi connessi al risanamento ambientale o funzionali alla continuazione dell’attività degli impianti stessi. Con successivo provvedimento saranno stabiliti termini e modalità di presentazione delle istanze di richiesta del contributo.

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Crediti d’imposta Transizione 4.0 e 5.0: obbligo di opzione entro il 27 novembre 2025

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con l’avviso del 25 novembre 2025, disciplina le modalità di opzione tra i crediti d’imposta previsti dai Piani Transizione 4.0 e 5.0, in applicazione del DL 175/2025. L’articolo 1, comma 2, del decreto-legge 21 novembre 2025, n. 175, stabilisce infatti che i due incentivi non sono cumulabili per i medesimi beni agevolati. Le imprese che hanno presentato domanda per entrambe le misure devono quindi scegliere, entro il 27 novembre 2025, quale credito utilizzare. Analogamente, chi ha comunicato il completamento dell’investimento deve dichiarare, entro cinque giorni dalla comunicazione del GSE, la rinuncia alle risorse prenotate sul credito non fruito, pena la decadenza. A tal fine, il GSE invierà una PEC contenente il modello di Dichiarazione Sostitutiva di Atto Notorio (DSAN), che dovrà essere compilato, firmato digitalmente e trasmesso via PEC all’indirizzo indicato, rispettando le tempistiche previste.

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