Bonus edilizi: bene l’interrogazione sulla correzione degli errori di opzione di sconto o cessione

Con un comunicato stampa del 17 settembre 2024 il CNDCEC ha espresso il proprio “apprezzamento” per la presentazione dell’interrogazione parlamentare relativa alla possibilità di avvalersi dell’invio della comunicazione di cessione del credito sostitutiva per la correzione degli errori di opzione di sconto o cessione, la cui necessità era stata sottolineata proprio dai commercialisti nella memoria al DL Omnibus presentata nei giorni scorsi. In particolare, è stato chiesto che sia consentita la correzione degli errori nelle comunicazioni di opzione di sconto o cessione il cui termine ultimo di presentazione è scaduto il 4 aprile 2024. Una richiesta che non appesantirebbe di un solo euro il monte dei crediti d’imposta attualmente riconosciuto nei cassetti fiscali dei fornitori e cessionari e preso a base dal MEF per la redazione dei documenti di economia e finanza.

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Anticipi PAC 2024 a partire dal 16 ottobre

Con la circolare n. 68775 del 16 settembre 2024, AGEA disciplina il pagamento degli anticipi PAC erogabili dagli Organismi pagatori, nella misura massima del 70% per gli aiuti diretti e nella misura massima del 85% per gli interventi di sviluppo rurale basati sulle superfici e sugli animali, a partire dal 16 ottobre 2024 fino al 30 novembre 2024. Gli anticipi sono erogati in relazione alle domande risultate ammissibili all’esito dei controlli amministrativi e di monitoraggio, tenendo conto delle risultanze delle attività di verifica già svolte sui requisiti non monitorabili, per tutti gli interventi soggetti al sistema di monitoraggio delle superfici (AMS).

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Microcredito cooperative sociali: quali enti possono erogarlo

Non tutte le cooperative sociali possono esercitare l’attività di microcredito. L’erogazione è infatti permessa solo a quelle che, secondo la legge, sono destinate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate attraverso attività diverse: agricole, industriali, commerciali o di servizi, anche senza essere iscritte nell’apposito elenco tenuto dalla Banca d’Italia. Quali sono invece le cooperative escluse? Lo chiarisce una nota del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

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