Reddito Energetico Nazionale: attivato il “Registro dei Realizzatori”

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica informa che per i nuclei familiari in condizione di disagio economico che vogliano beneficiare del “Reddito Energetico Nazionale” è stato attivato il “Registro dei Realizzatori”: un elenco, presto visibile con una mappa interattiva, per trovare facilmente l’installatore qualificato di pannelli fotovoltaici a loro più vicino. Per far parte del Registro, le imprese dovranno essere in regola con la formazione e l’aggiornamento obbligatori richiesti per le attività di installazione e manutenzione da fonti di energia rinnovabile. Il Reddito Energetico Nazionale è finanziato con duecento milioni di euro complessivi per il biennio 2024 – 2025, destinati per l’80% alle Regioni del Mezzogiorno: è previsto per l’inizio di luglio l’avvio, sul sito del GSE, del portale per la richiesta degli incentivi.

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Transizione 5.0: in arrivo il decreto attuativo

Il Ministero delle Imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, sta mettendo a punto un decreto attuativo del piano Transizione 5.0 che disciplina le regole per accedere ai crediti d’imposta finanziati dal Pnrr con 6,3 miliardi di euro. In particolare il ministero intende riconoscere un credito d’imposta alle imprese che effettuano nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, nell’ambito di progetti di innovazione da cui consegua una riduzione dei consumi energetici.

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Pesca e acquacoltura: contratti di filiera con nuove regole. Cosa cambia?

Modifiche alla disciplina dei contratti di filiera nei settori della pesca e acquacoltura. Le novità introdotte con un decreto del Ministero dell’agricoltura, di aggiornamento delle disposizioni attuative della misura agevolativa, ridefiniscono, in particolare, i soggetti beneficiari, con l’estensione alle grandi imprese, e gli aiuti concedibili, sempre nella forma del contributo in conto capitale e/o del finanziamento agevolato, ma con una diversa articolazione tra PMI e grandi imprese. Il contributo in conto capitale potrà essere riconosciuto prevalentemente (o esclusivamente) solo alle imprese di piccola e media dimensione, mentre per le grandi sarà combinato con il finanziamento agevolato in maniera tale da non essere prevalente. Cos’altro cambia?

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